Storie - 29 settembre 2023, 17:30

VIDEO. Luca Cozzi, il giovane pianista-ingegnere che sulla tastiera intreccia musica e scienza

Laureato a pieni voti al Politecnico, ha portato avanti in parallelo la carriera in Conservatorio. Pianista di successo e vincitore di premi internazionali, insegna alla scuola Rossini di Busto. «La mia formazione scientifica mi torna indispensabile anche nella musica che non riguarda solo la sfera artistica, ma mette in gioco capacità analitiche, di comprensione e una forma mentis forgiata dal Politecnico»

Musica e scienza, pianoforte e ingegneria. Non rappresentano un’antitesi per Luca Cozzi, 29 anni bustocco. Lui, il giovane pianista-ingegnere che ha incantato più volte la platea di villa Tosi e si è esibito anche su palcoscenici nazionali, ha sempre cercato di conciliare l’arte dei suoni con la facoltà di ingegneria chimica. E ci è riuscito, visti gli allori agguantati con il massimo dei voti sia in Conservatorio sia al Politecnico. Ora tiene concerti, insegna musica alla scuola Rossini di Busto Arsizio, ha in serbo un biennio di musica da camera al Cantelli di Novara.

Ma quei cinque anni spesi tra i banchi del politecnico non sono stati inutili. Anzi. «Certo, non lavoro in una società di ingegneria – precisa – ma dei miei studi scientifici mi resta quella forma mentis, quel modo di approcciarsi alla realtà, il metodo, la capacità di analisi e di porre a confronto tra di loro gli elementi musicali. Lo studio della musica non riguarda solo la sfera artistica, ma mette in gioco anche quelle capacità analitiche e di comprensione che ho imparato negli anni di studio al liceo e all’università».

Diplomato al liceo scientifico Tosi, il giovane musicista si iscrive alla facoltà di ingegneria. Nel 2016 arriva la laurea a pieni voti, tre anni dopo quella magistrale in lingua inglese in Chemical Engineering sempre al top.

Parallelamente studia pianoforte alle Rossini con il maestro Luigi Lupi, sostiene esami in Conservatorio e gli esami previsti dal percorso formativo di Abrsm. Consegue il diploma di primo livello, di secondo con la menzione Distinction e quest’anno il diploma accademico di secondo livello sempre con il massimo dei voti sotto l’egida dei maestri Mario Coppola e Luca De Gregorio. Frequenta docenti e pianisti di chiara fama tra cui Francesca Leonardi, masterclass, il corso di “Accordatura e tecnologia del pianoforte”, partecipa a concorsi pianistici e vince premi e riconoscimenti tra cui il primo premio assoluto e speciale “Virtuoso” conquistando il punteggio di 100 centesimi.

Non manca di dare manforte a Busto Arsizio collaborando alla realizzazione del Festival BA Classica.

Dunque il pianoforte il giovane bustocco l’ha nel Dna. «La mia passione per la musica – racconta – è nata per caso. Terminata la quinta elementare, mia mamma mi aveva posto una domanda: “Vuoi suonare uno strumento? Chitarra o pianoforte? Accanto alla mia casa c’era un docente di pianoforte. Ho provato qualche lezione e mi sono subito appassionato. Questo maestro, Natale Spagnoli, mi ha avvicinato alla scuola Rossini. Ero in seconda media. Da quella volta non sono più riuscito a staccarmi da questa scuola, non sono più uscito, sono cresciuto a Villa Tosi».

Ma la musica era per lui sempre un hobby. «Mi divertiva, mi piaceva – prosegue – Praticavo anche basket che mi richiedeva un impegno notevole. Terminato il liceo, ho mantenuto l’hobby del pianoforte, portando avanti parallelamente ingegneria e musica». Poi arriva la tesi, una tesi complessa su un progetto di dodici mesi sulla tecnologia criogenica di separazione dell’anidride carbonica.

Ora Luca Cozzi tiene aperte diverse possibilità. Non disdegna la sua ingegneria, insegna: a lui piace moltissimo insegnare, fin dai tempi del liceo quando s’incontrava con i compagni di classe e spiegava loro argomenti delle più disparate discipline. «L’insegnamento mi è connaturato – conclude – mi viene naturale».

Nel frattempo continua ad adorare il suo compositore preferito, l’insuperabile Chopin, “l’autore per eccellenza del pianoforte”. E del suo autore che va al di là del periodo romantico in cui vive offre per Il Bustese una sua interpretazione dell’estratto dalla Ballata in sol minore opera 23. (VIDEO)

Laura Vignati