Loro la corsa ce l’hanno nel sangue. Fin da ragazzini, quando macinavano chilometri e chilometri, la corsa è stata la compagna di vita. Ma anche ora, ultraottantenni non scordano il loro primo amore e comunque riescono a completare le gare, magari alternando qualche passo di camminata.
Angelo Borsani 87 anni, Angelo Brazzelli anche lui 87, Giorgio Vatilli di 83 e Giorgio Castiglioni sempre 83 sono aficionado attivissimi dell’Atletica San Marco. Credono nel valore della corsa. Ci hanno sempre creduto. «Quando corri ti esuli dai problemi – spiega Castiglioni – Ti libera la mente. I pensieri superflui scompaiono e rimane spazio per l’immaginazione e per le riflessioni solo apparentemente più inutili e meno produttive. La creatività è spinta al massimo e riesci a pensare a poche cose ma in maniera molto intensa. Poi è bello il gruppo che si crea: correre aggrega le persone».
Ferma dunque la convinzione che la corsa non solo serve per mantenersi in forma e ricevere quella carica di energia positiva utile ad affrontare le sfide quotidiane, ma anche per migliorare l’autostima, a porsi degli obiettivi da raggiungere. Che si corra per pochi chilometri, per una maratona o una gara, lo scopo è sempre quello: arrivare al traguardo, avendo sempre un obiettivo ben definito e facendo di tutto per raggiungerlo. Loro non si spaventano davanti alla fatica, perché sanno che è proprio quella che dà la forza per arrivare alla fine del percorso. E così sono stimolati a muoversi, a non mollare e a non rimandare mai. E questi valori hanno ben saputo applicarli nella vita, in altre situazioni. Loro sanno bene che per raggiungere un obiettivo è sempre necessario impegnarsi.
Così la corsa come metafora della vita. Lo ha imparato Giorgio Vatilli che non si è lasciato sfuggire le maratone di Roma, Venezia, Parigi, Vienna, Monaco, che ha sgambettato per cinque volte in competizioni di 100 chilometri, che è stato a Folgaria per la 50 chilometri e anche oggi nonostante i suoi 83 anna passeggia per chilometri e chilometri lungo l’Olona.
Lo ha imparato Giorgio Castiglioni che a sua volta ha tenuto alti i colori della società bustese nelle maratone di Milano, Parigi, Atene, Asiago e Venezia.
Lo ha capito bene Angelo Brazzelli con la maratona di Venezia, New York, Milano e la mezza di Gravellona Toce, Cremona e Monza. Lui ha anche la passione dello sci da fondo: «Ho partecipato a 40 marcelonghe sugli sci e ancora adesso scio. Mi piace sempre camminare anche in montagna e mi alleno lungo i canali del Ticino, anche 12 chilometri al giorno».
Non ultimo ha ben assimilato la bellezza della corsa Angelo Borsani: di anni ne ha 87, ma non può dimenticare i momenti belli trascorsi ai campionati italiani a Cesano Boscone, a Cremona, la mezza in Val d’Ayas, i campionati di corsa in montagna.
Per tutti non sono ricordi lontani, ma vivissimi e alternando qualche passo più lento, i quattro amici della San Marco sono sempre pronti alle competizioni, e sempre pronti a dare una mano alla loro società.