Sul palco ci saranno i volti noti di Zelig e Colorado, Beppe Braida e Stefano Chiodaroli, a pubblicizzare l’evento partecipano Dario Ballantini e Valeria Marini, i fondi raccolti serviranno a sostenere l’associazione “Dudù for you Odv”, impegnata nel sostenere la ricerca oncologico pediatrica: “Due come noi”, lo spettacolo in programma domenica 24 settembre, alle 18, al Teatro Sant’Anna di Busto, promette di trasformare le risate in solidarietà (locandina completa in fondo). Il ricavato (l’ingresso è a offerta libera, fino a esaurimento posti) sarà devoluto alla Struttura complessa di Ematologia e trapianto di cellule staminali emopoietiche di Asst Valle Olona – Busto Arsizio, diretta da Elisabetta Todisco.
Sarà Alessandro Albani, consigliere comunale, coinvolto nell’organizzazione dell’evento, a fare gli “onori di casa”. «Con gli amici di “Dudù for you” – spiega – c’è un comune obiettivo benefico. Ma vogliamo anche portare tutti a riflettere sul concetto del “community building”. Nel tempo, trovandomi di fronte a momenti come quelli difficili di una malattia, mi sono convinto che la rete, la sinergia, la comunità, la coesione, la condivisione, l’energia, la passione e la creatività messe a sistema fanno la differenza e portano a risultati. Posso vederlo anche in questa occasione, con il supporto trovato nell’assessore ai Servizi Sociali, Paola Reguzzoni, e in realtà sensibili come Fashion Lea e Watches & Jewels. Sono certo che anche il cuore di Busto non sarà da meno. Quando la comunità entra in gioco, porta un contributo prezioso, anche nell’esperienza dolorosa e drammatica della patologia».
Di qui, una speranza che parte dallo spettacolo in programma domenica e va oltre: «Invito tutti, giovani o meno, a sostenere associazioni di volontariato, qualunque diritto esse perseguano, in base ai propri interessi e disponibilità. La mia esperienza nel Terzo settore nasce quasi 20 anni fa con Caos – Centro ascolto operate al seno, del cui comitato scientifico, con l’amica Adele Patrini, sono ancora parte. Grazie a Caos, ho fatto un incontro speciale, quello con Umberto Veronesi (foto sotto) e con una delle sue convinzioni, che voglio ricordare anche in questa circostanza: l’informazione e la sensibilizzazione sono le “prime medicine”, perché costruiscono la cultura della prevenzione».
Stefano Tosi