Ha fatto il giro della stampa nazionale la notizia dell’annullamento del pool party dedicato in particolare a donne musulmane inizialmente in programma sabato 8 luglio a Limbiate, in provincia di Monza e Brianza.
L’iniziativa era stata fortemente criticata dall’eurodeputata leghista di Busto Arsizio Isabella Tovaglieri.
“Bahja Pool Party” è il nome della festa, che su Instagram veniva definita dagli organizzatori «il primo acquapark per donne musulmane». L’intento era quello di dare vita a un evento «hijab friendly», che permettesse alle partecipanti di indossare il costume o il burkini (un costume da bagno che lascia scoperti solo viso, mani e piedi) senza sentirsi a disagio.
Sempre su Instagram, veniva spiegato che sarebbe stato presente un team di bagnine professioniste e uno staff di donne per gestire logistica e sicurezza e che non ci sarebbero state telecamere di sorveglianza né palazzi alti attorno alla location e, ancora, che non sarebbe stato possibile fare video e fotografie.
Nei giorni scorsi, Tovaglieri, membro della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere di Bruxelles, aveva parlato tramite i social di «una segregazione inaccettabile, mascherata da festa per divertirsi e sentirsi libere» e di «iniziativa agghiacciante».
«Non possiamo più accettare l’alibi della discriminazione e dell’integrazione difficile – aveva dichiarato in un video – quando sono gli stessi immigrati musulmani a volersi isolare dalla società in cui hanno scelto di vivere, perpetuando usi e costumi incompatibili con i nostri che stridono con le conquiste e con i diritti faticosamente raggiunti dalle donne in Occidente».
A proposito del biglietto di ingresso ridotto per bambine dai 5 ai 9 anni, aveva detto che «in questo modo vengono indottrinate prematuramente e in modo subdolo, anche attraverso un’occasione di svago, alla segregazione e alla sottomissione».
Dopo le polemiche dei giorni scorsi – sul caso era intervenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini – i titolari della location hanno deciso di annullare l’appuntamento, dissociandosi dalle voci sullo spegnimento delle videocamere di sorveglianza e aggiungendo di aver semplicemente affittato «la nostra location, che è aperta a tutti, a un privato, che può essere chiunque, italiano, straniero o di qualsiasi etnia e religione, che avrebbe poi invitato ospiti a sua scelta».
Tovaglieri ha quindi ringraziato i titolari della piscina per la «decisione di buonsenso», avvertendo che continuerà «a prestare massima attenzione affinché nessun altro evento come questo, fortunatamente annullato, possa mettere in discussione i diritti delle donne e un vero processo di integrazione con i valori del nostro Paese».