Il 30 giugno 1987 se ne andava Lucio Flauto. Da questa mattina, esattamente 36 anni dopo, la piazza centrale della Residenza del Conte porta il nome dell’amatissimo artista bustocco.
Proprio “Piazza Lucio Flauto. Artista” si legge sulla targa scoperta dalle figlie Elena e Luisa, insieme alle autorità politiche, ai rappresentanti delle forze dell’ordine ma anche ad alcune persone che lo avevano conosciuto, compresa Wally Giambelli, moglie di Renzo Villa.
In mostra per l’occasione le riprese e gli scatti degli anni in cui fu un popolarissimo personaggio televisivo, uno dei simboli di Tele Altomilanese e Antenna 3. Esposta anche la fotografia che lo ritrae con i Beatles, di cui presentò l’unico concerto in Italia all’aperto, al velodromo Vigorelli di Milano. Per il sindaco Emanuele Antonelli, «una foto meravigliosa che fa venire i brividi».
«Immagini impresse nella memoria»
«Per noi non più giovanissimi, le immagini di Lucio restano impresse nella memoria – ha affermato Antonelli –. Con lui, come con i grandi interpreti dello spettacolo italiano, abbiamo vissuto momenti di serenità. Sapeva dare leggerezza a ogni momento dello spettacolo. Sempre attento allo spettatore e a chi era con lui sul palco».
Da parte del sindaco, un ringraziamento a Roberto Cavigioli, parente dell’artista, che si è molto speso insieme alle figlie di Flauto per arrivare a questa intitolazione. Antonelli ha poi chiamato accanto a sé Adriano Mancini, il figlio di Peppino, creatore di Tele Altomilanese, rivelando che da giovanissimo partecipò a un paio di spettacoli di una delle primissime emittenti via etere.
Poi un ricordo di Lucio Flauto, definito «uno dei personaggi che ha reso grande la nostra città»: «Lo vedevo passeggiare in queste piazze con il suo cane. Aveva sempre un sorriso meraviglioso e a Busto lo fermavano tutti».
Tanti grazie per un’azione corale
L’assessore Salvatore Loschiavo ha citato l’articolo dell’Informazioneonline in cui il sindaco Antonelli, rispondendo a Marilena Lualdi, si disse convinto che l’attesa intitolazione sarebbe finalmente arrivata (leggi qui). «Questa è la dimostrazione plastica che quella convinzione corrisponde a realtà», ha sottolineato Loschiavo, che ha descritto il risultato raggiunto con il frutto di «un’azione corale».
Numerosi, pertanto, i ringraziamenti, a partire da quello per l’ex assessore Paola Magugliani, che nel 2017 diede il via a un progetto già allora atteso da tempo. Ma anche per l’ufficio mobilità della Polizia locale, Gianni Restelli, il segretario generale D'Apolito, i servizi demografici, l’ufficio urbanistica e quello comunicazione, il sindaco, la giunta e Agesp Attività Strumentali.
«Questa non è una piazza del degrado – ha detto, in riferimento alle storiche difficoltà della vicinissima piazza Vittorio Emanuele – ma una delle piazze importanti della città». Con «un ultimo grazie a Lucio Flauto. Se siamo qui oggi è per lui. Questa storia non è iniziata nel 2017, ma con la sua nascita, nel 1930».
La «celestiale abilità autoriale» di Lucio
Il giornalista di Telelombardia e Antenna 3 Stefano Golfari ha tracciato il ritratto artistico di «uno dei grandissimi presentatori della televisione italiana». Citando i «nomi clamorosi» che, con Flauto, hanno costituito il primo nucleo di Tele Altomilanese e Antenna 3: Enzo Tortora, Renzo Villa, Enzo Gatta, Cino Tortorella, Walter Chiari, Beppe Recchia.
Indimenticabili, per chi ha vissuto quegli anni, “La Ciperita” e l’amatissimo “Il Pomofiore”, «paragonabile per il pubblico lombardo solo a “Lascia o raddoppia” di Mike Bongiorno», ha evidenziato Golfari, mettendo in luce la «grandissima spontaneità di Flauto, la qualità più difficile da raggiungere per un presentatore televisivo. Oggi accosto a lui solo un personaggio come Fiorello. Servirebbe una biografia per raccontare la celestiale abilità autoriale di Lucio».
Dopo le parole delle figlie (leggi qui), il ricordo della bustocca Giovanna Massironi, prima annunciatrice di Tele Altomilanese: «Lucio era un galantuomo, una persona dolce e anche fragile, umile, con la sensibilità immensa che solo i grandi artisti sanno avere».
Dopo la scopertura della targa da parte delle figlie, è stato possibile assaggiare per i nuovi dolci della città BB presentati in occasione della patronale.