«Era un amante della musica e l’ha fatta amare anche agli altri». Anche don Peppino Colombo che ha officiato le esequie di Gianni Buzzi ha voluto ricordare la sua passione per l’arte dei suoni, ma soprattutto ha voluto dire ai fedeli che affollavano la basilica di San Giovanni che quella passione, poi diventata la sua professione, non l’ha voluta tenere per sé, ma ha coinvolto e trascinato tanta gente. (leggi QUI).
Noto per il suo famoso negozio di dischi e impianti stereo, erano in tanti i bustocchi che hanno voluto salutare il patron dei dischi di Busto Arsizio, hanno voluto porgere l’ultimo saluto a chi ha saputo far apprezzare la musica. (leggi QUI).
In un altare pieno di composizioni floreali e in una chiesa ricolma di gente, Don Peppino ha iniziato l’omelia ricordando il saluto dei missionari in Cina. «Si ponevano delle domande, “da dove vengo e dove vai” – ha sottolineato – Poniamo anche noi questi interrogativi: la vita dell’uomo dove va a finire? Sono domande che riguardano il senso della vita, cui si possono dare due risposte: il nulla o Dio. Se ci si affida alla prima possibilità, la vita diventa qualcosa di effimero. Il nulla toglie ogni speranza, getta nell’angoscia, nella disperazione».
Da qui l’alternativa della fede: «Affidiamoci a chi ha affrontato la morte in croce e ha sperimentato la resurrezione, che ha accettato il fallimento e ha vinto l’amore e la vita, che ci ha detto cose intramontabili».