Con l’incontro con Giancarlo e Luca De Angelis, dell’azienda EM Motorsport, si è concluso il ciclo di quest’anno dell’iniziativa Aziende in Cattedra, organizzata dall’istituto Fermi di Castellanza per aiutare gli studenti a comprendere appieno quale sia la realtà del mondo del lavoro.
«Oggi è l’ultimo incontro di questo progetto per quest'anno – ha spiegato la dirigente Ivana Morlacchi – nato nel 2011 con l’obbiettivo non solo di mandare i ragazzi nelle aziende, ma con quello di portare anche le aziende all’interno della scuola, per far vedere a chi è già nel mondo del lavoro cosa succede qui e a voi com’è il mondo fuori dalle aule.
In questi anni vi abbiamo presentato diverse figure che operano nei più svariati settori, compreso il mondo dello sport, perché con il liceo scientifico sportivo l’idea era quella di creare una scuola non solo per gli sportivi, ma anche per tutte le persone che amano lo sport e vogliono lavorare in questo mondo».
Ed è proprio di quest’ultima categoria che fa parte l’EM Motorsport, che da anni si occupa di moltissimi aspetti della sicurezza nei diversi settori che fanno parte del mondo delle corse automobilistiche.
«Quello di cui vi parlerò oggi – ha raccontato Giancarlo De Angelis – è quello che io definisco un po’ il “dark Side” della Formula 1, aspetti che normalmente non si vedono ma che coinvolgono moltissimi tecnici in un lavoro continuo per salvaguardare la meglio la vita e la sicurezza dei piloti».
L’incontro con i ragazzi del Fermi è proseguito con la descrizione da parte dell’imprenditore di come funziona il motore di un’auto da corsa, quali i suoi componenti e le dinamiche che permettono alle vetture in gara di raggiungere le altissime velocità a cui siamo abituati.
Velocità che, però, rappresentano un altissimo fattore di rischio per la sicurezza di chi le guida in caso di incidente, ed è per questo che realtà come la EM Motorsport lavora costantemente per fare in modo che i piloti possano uscire illesi anche dalle situazioni più difficili.
Giancarlo De Angelis è quindi passato a illustrare, anche grazie all’utilizzi di alcuni filmati, quali siano alcune delle innovazioni introdotte negli ultimi anni che hanno permesso a chi guida in Formula 1 di sopravvivere ad impatti che in passato sarebbero sati fatali.
«Quello che vi ho mostrato – ha sottolineato De Angelis – è il risultato di migliaia di ore di studio, di test e di lavoro, che hanno l’obiettivo di rendere non solo la Formula 1, ma anche le nostre strade più sicure.
Ovviamente la tecnologia può fare cose eccezionali, ma non può niente contro comportamenti inadeguati, la sicurezza sia degli altri che personale è sotto la nostra responsabilità.
Questo è il messaggio che volevo trasmettervi: se uno fa lo sciocco non c’è tecnologia che tenga».
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