Si è parlato, prima ancora ascoltato. E su un tema fondamentale per ogni epoca e forse a maggior ragione per i nostri tempi: la fragilità. Adesso le attività sinodali del gruppo Barnaba a Busto Arsizio si presentano alla città. E sarebbe bello che si presentassero tante persone, a partire dai giovani, sabato 20 maggio, dalle 9.30 alle 12, all’Oratorio di Sant’Edoardo in via Bergamo. Ci sarà anche il vicario generale della Diocesi, monsignor Franco Agnesi.
Comunità cristiana e civile unite insomma: «L'assemblea sinodale decanale opera appunto attraverso un gruppo ristretto di persone che si chiama gruppo Barnaba ma si allarga e ogni anno cerca di mettere a fuoco un tema interessante anche per la comunità civile». A illustrare questa nuova tappa, che è poi un impulso a proseguire il cammino, il decano monsignor Severino Pagani. Accanto a lui la moderatrice Maria Teresa Gallazzi, medico, e ancora l'ex assessore ai Servizi sociali Osvaldo Attolini, la psicologa Elena Marcolini e Giuseppina Santinelli, che è presidente delle Acli Busto Valle. Fragilità personali, familiari, sociali, guardando alle persone e non ai ruoli, a ciò che si è, non ciò che si fa. Una settantina coloro che hanno aderito, un numero importante.
«Abbiamo fatto un cammino di conoscenza del gruppo e ora ci si sta allargando - spiega la dottoressa Gallazzi - per la costituzione dell'assemblea sinodale decanale. Il compito è guardare il territorio, leggere le priorità e creare un cammino». Di condivisione, di apertura.
«La fragilità - ha precisato Elena Marcolini - non è solo la sofferenza fisica a anche le difficoltà relazionali ad esempio. Abbiamo tentato di coinvolgere anche persone fuori dalle parrocchie». Soddisfatta anche Giuseppina Santinelli: «Abbiamo visto persone uscire con molta sincerità, con molta chiarezza che ci ha commosso. Un laboratorio anche per me». E così Osvaldo Attolini: «Il gruppo in cui mi sono inserito era quello del disagio sociale, sono rimasto impressionato dal fatto che ci fossero medici in pensione».
E ancora, monsignor Pagani: «Invitiamo le persone per andare al cuore dei vissuti e non escludere nessuno - ha spiegato monsignor Agnesi - La fede per noi è una marcia in più. Non ho raccolto che sentimenti di gioia e soddisfazione».
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