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Busto Arsizio | 24 aprile 2023, 15:31

«Io in attesa con il mio bimbo di 4 anni ferito alla testa dico: caro assessore Bertolaso, no che non va tutto bene»

Il racconto di un papà al pronto soccorso di Busto Arsizio nello stesso giorno della visita dell'esponente della giunta regionale. E oggi per la compagna incinta e l'altro figlio di 10 anni ancora disagi

«Io in attesa con il mio bimbo di 4 anni ferito alla testa dico: caro assessore Bertolaso, no che non va tutto bene»

Una settimana fa, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso effettuava un sopralluogo negli ospedali dell’Asst Valle Olona, vale a dire i nosocomi di Saronno, Gallarate e Busto Arsizio.

A Busto, in particolare, si è intrattenuto per una riunione con il sindaco Emanuele Antonelli e i vertici dell’Asst, per poi essere accompagnato in alcuni reparti.
Negli stessi istanti in cui l’esponente della giunta regionale visitava il pronto soccorso, un cittadino si trovava lì insieme al figlioletto di quattro anni che, giocando, si era ferito alla testa, procurandosi un trauma cranico.
Il padre lamenta che il piccolo, dopo una prima medicazione, ha dovuto attendere due ore, insieme ai pazienti adulti del pronto soccorso, prima di essere visitato e di essere poi inviato in pediatria.

Un’attesa che, per un codice verde, non farebbe notizia, ma che, trattandosi di un bambino con una ferita alla testa, ha provocato il disappunto del papà.
Il quale, dopo aver aspettato due ore in piedi tra le barelle e gli altri pazienti che si lamentavano per l’attesa, ha dovuto insistere perché il bambino venisse finalmente visitato.
E il malcontento si è acuito dopo aver letto sulla stampa le parole di Bertolaso. «Non va tutto bene», osserva il bustocco ripercorrendo l’esperienza che lo ha visto protagonista con il figlio.

Va detto che l’assessore regionale ha ammesso la presenza di «alcuni aspetti critici», definendo nel complesso la situazione «positiva e con un’evoluzione positiva». Comunque migliore rispetto a quella che gli era stata presentata, ha detto (leggi qui).

Le segnalazioni da parte degli utenti però non mancano. La compagna dello stesso cittadino, tra l'altro, fa sapere che questa mattina si è recata all’ospedale di Busto con un altro figlio che doveva effettuare gli esami del sangue.
«Non ci è stata loro riconosciuta la priorità – racconta la donna – sebbene mio figlio abbia 10 anni, e non sia quindi un adulto, e io mi trovi all’ottavo mese di gravidanza. In questa situazione, con decine di persone davanti, non potevo rimanere in attesa e ho quindi dovuto portare il bambino in una struttura privata, dove tutto si è risolto in tempi rapidi».

Riccardo Canetta

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