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Valle Olona | 12 marzo 2023, 15:29

Fagnano, cane avvelenato alle Fornaci: «La cattiveria umana non ha fine»

Prima la rete del recinto tagliata, poi le scatolette di carne nel giardino comune del condominio e mercoledì Akira se n'é andata. L’altro cane fortunatamente si è salvato: «È stato male anche lui, ma probabilmente ha ingerito meno veleno e siamo riusciti a curarlo»

A sinistra Akira, il cane che ha perso la vita, a destra l'altro cane della famiglia

A sinistra Akira, il cane che ha perso la vita, a destra l'altro cane della famiglia

A Fagnano Olona un altro caso di un cane avvelenato, in zona Fornaci. La proprietaria, Pamela Scirè, ha raccontato tutto quanto l’accaduto, ma non ha esposto denuncia in quanto dovrebbe farla contro ignoti.

«Abitiamo in un palazzo, al piano terra, e abbiamo un giardino recintato comunicante con quello del palazzo» spiega Pamela.

Che prosegue, raccontando alcuni avvenimenti strani: «Un mesetto fa il cane scappava da in mezzo alla rete, guardando era rotta, o tagliata, e trovavamo spesso scatolette di carne nel giardino comune». Recinzione che la famiglia, dopo aver cercato di “rattoppare” con delle fascette stringi cavo, aveva messo a posto.

Poi mercoledì la tragedia: «Arrivati a casa la sera dopo il lavoro, abbiamo trovato Akira che barcollava, non stava molto bene». Non pensando a un avvelenamento, la famiglia aveva deciso di portarla la mattina dopo dal veterinario: «Ci siamo alzati e perdeva sangue dal naso, il tempo di prepararci e caricarla in macchina e ha iniziato a rimettere sangue».

Nonostante la corsa dal veterinario, non c’è stato nulla da fare: «Ci ha detto che probabilmente ha ingerito veleno per topi o bocconi con il vetro».
Oltre ad Akira, la famiglia ha un altro cane: «Ha iniziato a stare male, anche lui a barcollare, ma siamo riusciti a curarlo e si è salvato». Probabilmente perché: «Akira aveva il vizio di mangiare per prima e poi lasciare la ciotola a lui. Quindi, forse, ha ingerito meno veleno».

Ma non si sa chi è stato: «Sentito l’amministratore mi ha detto che avrei potuto sporgere denuncia contro ignoti, ma non serve a un granché».

L’anno scorso, sempre nello stesso periodo, nella stessa zona «una ragazza ha trovato il suo corso senza vita, non so se è un accanimento». Pamela, ha anche ricordato quanto avvenuto due anni fa in centro a Fagnano, l’avvelenamento del cane di Max Piro. Che, tra le altre cose, ha commentato la foto della povera Akira condivisa sul gruppo Facebook “Anche i fagnanesi nel loro piccolo s’incazzano”: «Serve giustizia, non si può accettare che sul territorio vivano degli assassini a piede libero».

Pamela non sa chi avrebbe potuto fare un gesto simile, ma è sicura di una cosa: «La cattiveria umana non ha fine».

I giorni seguenti le hanno fatto pensare che fosse proprio Akira nel mirino dell’assassino e non l’altro cane: «Da quel giorno non ha più abbaiato, prima lo facevano sempre. Adesso quando mi alzo la mattina mi chiedo sempre se è tutto ok e controllo, perché non sento più niente neanche durante la notte».

Nel frattempo, sotto la foto della povera Akira senza vita, gli abitanti del paese, indignati da questo ignobile gesto, si preoccupano. 

Michela Scandroglio

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