Busto Arsizio - 04 gennaio 2023, 18:30

Busto, photored e chiusura dei varchi centrali in viale Boccaccio

Gli interventi per rendere più sicura l’arteria dove ieri ha perso la vita un 34enne verranno realizzati quest’anno. Entro il 2023 sarà ultimata anche la rotonda nella zona industriale di Sacconago dove, a settembre, si era verificato un altro incidente mortale

Un'immagine del drammatico incidente di viale Boccaccio

Di sicurezza lungo il viale Boccaccio di Busto Arsizio, dove ieri ha perso la vita in un tragico schianto un ragazzo di 34 anni, si torna a parlare a più riprese. Nelle scorse settimane, il portavoce del comitato di Borsano Adriano Landoni si era rivolto al Comune in seguito ad alcuni incidenti, fortunatamente senza gravi conseguenze, chiedendo di installare un dispositivo per rilevare le infrazioni semaforiche sull’impianto all’intersezione con le vie Cardinal Ferrari e Cardinal Simone.
Proprio l’attivazione dei cosiddetti semafori intelligenti – in quel punto e all’incrocio con via Alba – aveva provocato accese polemiche per le code che, in un primo momento, si venivano a creare.

Gli interventi sul viale

L’assessore alla Mobilità Salvatore Loschiavo – che aveva ereditato l’intervento dal predecessore Max Rogora – si era impegnato affinché si trovasse il giusto equilibrio tra fluidità del traffico e sicurezza, privilegiando quest’ultima.
D’altra parte, secondo uno studio di qualche anno fa, viale Boccaccio è tra le strade di Busto a più alta incidentalità.

Nel dicembre 2017 una ragazza di 25 anni morì proprio all’incrocio con le vie Cardinal Simone e Cardinal Ferrari. In precedenza, un’anziana perse la vita mentre attraversava la strada all’altezza di piazzale Somalia, dove è stata poi realizzata una rotonda.

Ieri una nuova vittima, con un’auto finita contro un albero in un tratto rettilineo. «C’è grande dispiacere per quello che è accaduto, che però prescinde dalle caratteristiche della strada», afferma l’assessore Loschiavo.
L’esponente di giunta spiega che «stiamo per portare a termine la chiusura di tutti i varchi centrali. Ne rimane aperto uno solo».

Per quanto riguarda i semafori, «verranno intensificati i controlli sui "furbi" che saltano la coda. Un comportamento pericoloso che andremo a combattere. I controlli mobili effettuati fino a oggi con le pattuglie verranno sostituiti dai photored. C’è stata la gara per l’affidamento dell’incarico e a breve verranno installati. Questo garantirà un monitoraggio assiduo, 24 ore su 24».

Non solo: «L’intervento sulle piste ciclabili che abbiamo presentato lo scorso 19 dicembre è volto a ridurre carreggiata e velocità. Si tratta di un piccolo piano di mobilità ciclistica e, tra i vari interventi al vaglio che dovranno essere realizzati necessariamente entro il 2023, ci sono anche le piste ciclabili sul viale Boccaccio. Attualmente sono previste più sui marciapiedi che sulla carreggiata, però è una proposta che verrà sottoposta alla cittadinanza a brevissimo, in modo tale che tra marzo e aprile si possa partire con i lavori».

Le rotonde di Sacconago e San Michele

Gli interventi già in programma riguardano anche la rotatoria di San Michele (i new jersey lasceranno spazio alla rotonda definiva) e quella in zona industriale a Sacconago.

«Siamo riusciti a ottenere le risorse da Regione Lombardia in anticipo e dovremo realizzarle entro l’anno – afferma Loschiavo –. A Sacconago, i lavori per la rotonda provvisoria volgono al termine. È una risposta concreta, vera, fattiva alla città. Era un impegno che come amministrazione ci eravamo presi dopo il grave, ennesimo incidente di settembre».

Uno schianto fatale, tra le vie Stefano Ferrario e Massari Marzoli, per un uomo di 51 anni. «Si tratta di un incrocio obiettivamente pericoloso – prosegue l’assessore –. Abbiamo voluto anticipare i lavori previsti per il 2025. Senza un aggravio economico, perché i costi attuali legati all’intervento provvisorio verranno sostanzialmente assorbiti per intero dai lavori finali. Entro il 2023 andremo a concludere definitivamente questa rotonda e quella di San Michele».

Ma, precisa Loschiavo, «la risposta principale sulla questione della sicurezza stradale, che riguarda tutta la città, viene data col Pums, il Piano della mobilità sostenibile, con l’obiettivo dichiarato di arrivare prima o poi a una “Città 30”, a velocità ridotta. Velocità e distrazione sono infatti le cause principali degli incidenti».

Riccardo Canetta