Scuola - 07 novembre 2022, 13:10

VIDEO. Liuc, anno numero 31: università e imprenditori più legati che mai, anche nel segno della sostenibilità

Celebrati i primi trent'anni, oggi il via a un anno accademico cruciale a Castellanza con 2.850 studenti. Le sfide, il progetto Mill, i numeri, la ricerca, il legame con il territorio. LE RELAZIONI

Trentuno: il numero che scolpisce questo nuovo anno accademico della Liuc, ha un significato duplice.

Da un lato, lo sguardo ai primi trent’anni, celebrati a Malpensa come ha ricordato il presidente Riccardo Comerio; dall’altro il futuro che si nutre anche di un’immagine potente, come quella di Mills, il progetto di Confindustria Varese che sorgerà accanto all’università, dall’altra parte del fiume: «Qui nascerà – lo dico con le parole del presidente di Confindustria Varese Roberto Grassi - “una cabina di regia di competenze e servizi per talenti, giovani, startup, imprese e cluster, un acceleratore di imprenditorialità da cui ripartire”».

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Le cifre e il futuro

L’avvio dell’anno – ha ricordato il presidente accanto al rettore Federico Visconti e al professor Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di Milano dal 2010 al 2016 e presidente Ifom (l’Istituto Firc di Oncologia Molecolare, con centinaia di ricercatori di tutto il mondo – è un traguardo significativo che ci riempie di orgoglio. Questi ultimi mesi non sono stati caratterizzati solo da suggestioni legate all’avvio di questa grande avventura, ma soprattutto da riflessioni sul futuro. Abbiamo certamente ricordato da dove veniamo (ne è un esempio il recente evento organizzato per ringraziare le imprese che hanno contribuito alla fondazione dell’ateneo) ma soprattutto, forti delle idee e dei valori degli esordi, abbiamo lavorato per mettere le basi per quello che verrà».

Allora avanti, con Mill, «iniziativa che rinnova ulteriormente il legame con gli imprenditori che 30 anni fa, con un’intuizione lungimirante e una buona dose di coraggio, hanno dato vita al progetto della Liuc. Ma anche un cantiere innovativo e ambizioso, che saremo lieti di raccontarvi passo passo nei suoi sviluppi».

Ma naturalmente connessione e centro sono gli studenti, l’obiettivo è «garantire a ciascuno di loro le condizioni formative migliori perché ciascuno possa esprimere le proprie potenzialità, possa accedere alle molteplici opportunità che la Liuc offre e quindi sia artefice del proprio progetto di vita, senza dovervi rinunciare per ostacoli di natura economica o di altro tipo».

Il rettore Federico Visconti ha dipinto il ritratto attuale, « nelle lauree triennali L18 (economia) e L9 (ingegneria gestionale) le università Italiane sono cresciute nel periodo 2015-21 del 17.1%. La Liuc è cresciuta del 28.7%. In termini di nuovi iscritti alle lauree magistrali LM77 (economia) e LM31 (ingegneria gestionale) le università Italiane sono cresciute, nel periodo in oggetto, del 21.7%. La Liuc è cresciuta del 41.7%». E ancora, «la popolazione studentesca era di circa 1.800 unità nel 2015, (comprendendo anche gli studenti di Giurisprudenza, la cui disattivazione è stata avviata nell’anno accademico 2017-18) e poco sopra le duemila unità nel 2017, come rilevavo nel contesto della mia relazione, il 20 novembre di quell’anno. Oggi gli studenti sono circa 2.850, qualche decina dei quali va ad esaurire il percorso di studi di Giurisprudenza».

Il percorso viene così delineato:  «A parità di perimetro dell’offerta formativa, la Liuc è dunque cresciuta del 57% circa, tra il 2015 e il 2022. Se ci si concentra sui mercati elettivi di riferimento di Economia e Ingegneria gestionale, la crescita è stata ancora maggiore. Vien da dire che se si è piccoli è più facile crescere. Vien anche da pensare che, dopo anni così intensi, qualche fenomeno di assestamento delle iscrizioni vada messo in conto. Quel che è certo, è che la crescita delle iscrizioni è fonte tanto di soddisfazione quanto di preoccupazione. Va infatti gestita con cura, con rigore, con lungimiranza».

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Di qui la forte attenzione all’innovazione didattica, con gli investimenti decisi dal cda. E poi l’internazionalizzazione che fa parte dell’anima della Liuc.

Per il territorio 

La ricerca, linfa da alimentare: «Nel 2021 sono stati stanziati circa 250mila euro, di cui 150mila circa per finanziare 13 progetti di ricerca pluriennale e circa 95 mila euro per le altre attività. Nel 2022 – dati febbraio  sono invece stati stanziati 280mila euro di cui 150mila per finanziare 10 progetti di ricerca pluriennale e 130mila euro per le altre attività. Inoltre, l’Ateneo ha stanziato 35 mila euro per una ricerca sull’impatto economico della Liuc sul territorio».

Tutto ciò è possibile grazie all’impegno dell’università, ma cruciali restano i donatori per il sostegno agli studenti.  la Fondazione Famiglia Legnanese, l’Associazione Amici della Liuc (che ha nel contempo intrapreso un processo di rilancio con la nuova denominazione AMILiuc), l’Istituto di ricerca I-AER (fondato da un Alumno Liuc), la famiglia Manganaro, il Panathlon La Malpensa, l’Associazione dei laureati Liuc Alumni.  

La sostenibilità questa conosciuta

Un punto centrale oggi, come in ogni buona azienda, è la sostenibilità, per questo è stato chiamato il professor Azzone.

Il presidente Comerio ha rammentato le buone pratiche introdotte e il« progetto ESG desk (Environmental, Social, Governance), che potenzia e sviluppa le iniziative dell’ateneo secondo gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, a partire da un modello partecipativo che coinvolge le figure accademiche, il personale tecnico-amministrativo e la componente studentesca».

 Oggi viene creato il primo bilancio di sostenibilità, in linea con il piano strategico dell’ateneo: chiaro che il bilancio sociale si differenzi poi da quello di un’impresa, ma l’impegno è quello.  Poi ci sono state già azioni concrete intraprese per uno stile di vita più “green”, «da interventi sul fronte del risparmio energetico a una gestione più sostenibile dell’acqua, da un utilizzo più responsabile della plastica alla scelta di nuovi elementi di arredo realizzati in materiali ecologici, dall’acquisto di piante per gli ambienti comuni fino a un miglioramento nella raccolta differenziata».  Prossima tappa, l’installazione di un impianto fotovoltaico sull’edificio aule e contestualmente anche nella residenza.

Altre impronte verdi, il Green transition hub di cui ha parlato il rettore Visconti: «È il centro di competenza della Liuc attivo sulle tematiche della transizione ecologica. È uno spazio di lavoro collaborativo e di sperimentazione innovativa, che si rivolge a studenti e imprese per indirizzarli verso obiettivi di sostenibilità ed economia circolare. Attraverso attività di ricerca, formazione e disseminazione, si occupa di innovazione sostenibile e modelli di business, di processi industriali sostenibili, di misurazione delle prestazioni di sostenibilità, di supply chain sostenibili e circolari».

E non solo: «Già attiva dal 2017 nella Rete delle Università Sostenibili, la Liuc mira a sviluppare il proprio impegno istituzionale per progettare un futuro migliore e più sostenibile per tutti. Il Desk, inserito trasversalmente nelle attività di Terza missione, vede collaborare figure accademiche, della struttura tecnico amministrativa e della componente studentesca nell’ottica di un miglioramento continuo».

E si citano «gestione sostenibile dell’acqua tramite l’installazione di appositi erogatori; efficientamento energetico (attraverso la sostituzione dell’illuminazione interna ed esterna e la sostituzione delle caldaie della Centrale Termica); sviluppo della raccolta differenziata; miglioramento della vivibilità degli spazi tramite l’installazione di piante negli ambienti comuni». O ancora  «per l’alimentazione sana e sostenibile (anche nel contesto delle attività svolte dal servizio Wellbeing): eliminazione della plastica e introduzione di prodotti biologici e di filiera sostenibile nei distributori automatici; distribuzione gratuita della frutta nel contesto del Gruppo di Acquisto Solidale; seminari di informazione scientifica; attivazione di convenzioni ambulatoriali per la promozione della salute; indagini su conoscenze e abitudini alimentari».

Un cammino continuo e offre una luce importante in questo senso l’intervento del professor Azzone, che ha ricostruito le sfide della sostenibilità: ormai assodato che non sia solo una faccenda per grandi. «Dev’essere – ha rimarcato – al centro dei processi decisionali, scelta complessiva dell’impresa e non problema di una parte». Importante anche evitare dichiarazioni generiche e puntare su target verificabili. Una necessità, la sostenibilità, per le imprese e per l’università.

Ma. Lu.