Domenica 16 ottobre, l’autrice gorlese Anna Pagani presenta in anteprima il suo secondo romanzo, “Civico 22”.
L’appuntamento è alle ore 17, nella sala consiliare del Palazzo Comunale di Gorla Maggiore, in piazza Martiri della Libertà. L’incontro è promosso dall’assessorato ai Servizi Sociali, nella costante attenzione alla prevenzione della violenza contro le donne e i minori. Introduce l'assessore Susy Pozzato, modera la giornalista Veronica Deriu.
Trama
Nina è una donna di origine slovena che si è trasferita in Italia, nel palazzone periferico Civico 22, dopo aver incontrato e sposato Sasà, camionista italiano che, durante le trasferte nei Balcani, l'ha conosciuta sostando presso la locanda dove la donna lavorava, conquistandola con ironia e spavalderia. Ma ben presto l'idillio matrimoniale si trasformerà in un incubo: Sasà si rivelerà essere infatti un violento, indifferente ai bisogni di Nina. La vita matrimoniale si tramuterà in un inferno senza uscita fino a quando l'arrivo di un nuovo vicino, Nicola, porterà dei cambiamenti per l'intero quartiere e soprattutto per Nina.
Civico 22 non si limita però a proporre uno scorcio sulla storia di Nina e Sasà. È un romanzo corale dove, nell’intrecciarsi di storie diverse, trovano spazio e voce varie generazioni: i bambini, i giovani, gli adulti e gli anziani. Dove emerge che, pur nella difficoltà, possono germogliare relazioni profonde: nell’amicizia e nei giochi, come per Chanel e Dimitri, nella giovinezza e nei sogni, come per Diana e Leonardo, nella malattia e nel sostegno reciproco, come per Marisa e Angelo, nella sofferenza e nella speranza, come per Nina e Nicola.
Il romanzo offre inoltre un affresco sociale contemporaneo. Tramite le vicende dei personaggi compaiono in filigrana diversi temi d’attualità: la violenza sulle donne, l’impatto di tale violenza sui minori, l’individualismo e l’insoddisfazione degli adulti, le difficoltà genitoriali, i dubbi esistenziali dei giovani, la solitudine degli anziani. Ma su tutto dominano la speranza e la voglia di riscatto, dettate da un’unica certezza: la vita dei protagonisti non è già stata scritta, non coincide con il Civico 22. Loro sono più di un indirizzo.
Autrice
Anna Pagani (1972) è laureata in Scienze politiche e vive in provincia di Varese. Si è occupata di scuola e formazione come insegnante e coordinatrice didattica; si è inoltre interessata a temi culturali, sociali, istituzionali e amministrativi in qualità di giornalista e di assessore ai Servizi sociali. Il suo romanzo d’esordio – “Fino in fondo”, edito da TracceperlaMeta – ha superato le selezioni per il Premio internazionale di letteratura Città di Como 2020, sezione opera prima.
Estratto dal testo
«Il problema non erano i fiori. Ne aveva sempre avuti nei vasi sul piccolo balcone. Viole gialle e blu in settembre. Qualche ciclamino in inverno. Per quell’inizio d’estate aveva scelto delle surfinie bianche e viola. Belle! E con il sole lo sarebbero diventate ancora di più. Il problema non erano neanche i soldi. Nina aveva un suo lavoro, faceva le pulizie per una cooperativa. Non era un grande stipendio – qualche ora regolare e molte di più in nero – ma poteva permettersi i suoi fiori.
Il problema era lei: così diceva suo marito. Come sempre. Come sempre quando tornava dal bar, con un terrificante alito di vino. [...] “Che vuoi?! Lasciami stare” le aveva risposto lui con gli occhi semichiusi e la bocca deformata.
“Vieni andiamo in camera. Ti tolgo le scarpe”. Nina gli aveva appoggiato la mano sulla spalla per dirigerlo verso la loro camera, nell’illusione che, sdraiato sul letto, la sbornia si tramutasse in sonno e finisse tutto lì. Senza che Dimitri assistesse all’ennesima scena del padre sfatto».
Da cosa deriva il titolo?
«Civico 22 è parte di un quartiere di periferia dove vivono i personaggi, un luogo dove regna la filosofia del “fatti gli affari tuoi che campi cent’anni”. Qui si consumano violenze familiari e litigi. Ma qui ci sono anche spiragli di solidarietà, amicizia e giornate passate in cortile a giocare».
Temi del libro?
I temi presenti sono diversi, intrecciati alla vita dei vari protagonisti: la violenza sulle donne, l’impatto di tale violenza sui minori, l’individualismo e le difficoltà genitoriali, la solitudine della vecchiaia, il senso di disagio e di non appartenenza al Civico 22, sostenuto anche dal desiderio di cambiare da parte dei giovani».
Qual è il messaggio di questo romanzo?
«Viviamo in un tempo in cui occorre alzare il capo dal nostro smartphone e tornare a offrire uno sguardo su chi ci circonda, uno sguardo di fiducia a partire da noi stessi, dalle nostre capacità e allargarlo poi anche verso gli altri».