L’hanno battezzata “Nonno ascoltami”, primo perché richiama i legami d’affetto familiari, secondo perché gli anziani hanno un ruolo di supporto nelle famiglie giovani. Un titolo significativo per una campagna di sensibilizzazione della salute uditiva che fa tappa anche a Busto Arsizio, domenica 2 ottobre in piazza San Giovanni dalle 10 alle 18. Senza interruzione saranno a disposizione medici specialisti e professionisti sanitari che gratis misureranno l’udito. Obiettivo: la prevenzione.
Semplici e veloci gli step che durano complessivamente una decina di minuti: dopo la compilazione di un questionario reperibile on line anche prima dell’intervento, i cittadini sono invitati a entrare in un gazebo per una prima verifica otoscopica, cui farà seguito la somministrazione di frequenze con l’audiometro e la successiva analisi del medico che fornirà adeguati consigli e indicazioni.
A promuoverla la onlus Udito Italia, ma con la collaborazione di altri enti pubblici, come ha sottolineato nella conferenza stampa Nadia Ballone.
«Nell’organizzazione è stata fondamentale la sinergia tra ospedale, Comune e Croce Rossa». Dinanzi alla proposta l’Asst non si è tirato indietro. «Abbiamo colto la palla al balzo – ha sottolineato il primario di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Busto-Gallarate Antonio Scotti – per ribadire due concetti fondamentali: la prevenzione e la diffusione nel territorio del nostro centro di audio-fonologia “Ricci”, fiore all’occhiello dell’ospedale».
«Quindi iniziative come questa – ha ribadito il direttore sanitario di Asst Valle Olona Claudio Arici – non possono che vederci favorevoli. Sono molto contento perché ho visto nascere la volontà di questa iniziativa da parte degli operatori, una presenza di chi ci crede. Ho la fortuna di essere in un Asst dove la sezione di otorino è ben presidiata».
Dunque la prevenzione, ha un enorme importanza. «Il trattamento precoce evita conseguenze disastrose in particolare a persone fragili come anziani e bambini – ha spiegato la dottoressa Elisabetta Intieri – L’ipoacusia nell’anziano crea isolamento, depressione, decadimento cognitivo precoce e nel bambino compromette la vita sociale, preclude la possibilità di comunicazione verbale. È da tempo che si effettua uno screening uditivo già ai neonati».
Partner tecnico dell’iniziativa il centro acustico “Audire 4.0” che nella conferenza stampa era rappresentato da Pina Caterina Zambrano: «Siamo contenti di partecipare con l’ospedale di Busto Arsizio, fiore all’occhiello, a quest’iniziativa che vede coinvolti tanti protagonisti e attori». Ne è convinto anche il dirigente medico Asst Edoardo Stellin: «Una partecipazione vivace tra i diversi attori per arrivare ai cittadini con un’iniziativa volta a colmare il ritardo diagnostico». A dare manforte domenica anche la Croce Rossa. «Questa campagna rappresenta un evento molto importante della Cri, sempre attenta a iniziative volte alla tutela della salute», ha sottolineato Riccardo Pozzi.
Anche il sindaco Emanuele Antonelli ha accolto con piacere la proposta di Udito Italia. «Riteniamo fondamentale che l’amministrazione promuova e faciliti le attività di prevenzione che invitano i cittadini a prestare attenzione alla loro salute. In questo caso il target è soprattutto la popolazione anziana che non sempre ha facile accesso alle cure e alle attività di prevenzione. Invito tutti a venire in piazza San Giovanni e a sottoporsi alle visite: scoprire per tempo che c’è qualche piccola difficoltà significa prevenire problemi più importanti in età ancora più matura e quindi ancor più difficili da affrontare e da risolvere. La pandemia, del resto, ha inciso negativamente sulla prevenzione, allontanando le persone dagli ospedali. Riportare la prevenzione nei luoghi extra-ospedalieri, come può essere la piazza, diviene fondamentale».
In Italia sono oltre 7 milioni le persone con problemi di udito, il 12 per cento della popolazione, una persona su tre tra gli over 65. Solo il 31 per cento della popolazione ha effettuato un controllo dell’udito negli ultimi 5 anni, mentre il 54 per cento non l’ha mai fatto. Solo il 25 per cento di coloro che potrebbero averne beneficio usa l’apparecchio acustico, nonostante l’87 per cento di chi ne fa uso, dichiari migliorata la propria qualità di vita. A livello mondiale l’Oms stima che circa il 5 per cento della popolazione “convive” con una perdita uditiva e si prevede che circa una persona su quattro entro il 2050 sperimenterà una forma di diminuzione dell’udito.