Fino alla fine, anzi sin dall'inizio. Perché poi è facile sciogliersi nell'emozione, ma tutto comincia prima, da quell'urlo caparbio e continuo degli ultras.
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Loro non leggono la formazione e sobbalzano ai cambiamenti, ad esempio. Mister Vargas saprà cosa vuole, cosa deve. E così i tifosi in curva.
La squadra degli ultras ieri era compatta e tra canti e un bagliore che esplodeva nella notte, portava un balsamo di normalità. La voglia di cantare, contagiosa, e la fiducia che questa Pro non si sarebbe fatta sorprendere, atterrano in una foto, in un lampo di colore che dice tutto. Quindi, anche il resto dello Speroni si scalderà.
Il video ricongiunge quella partenza sicura e l'abbraccio finale, quando i tigrotti vanno sotto la curva.
Eppure c'è un'altra immagine che non pubblichiamo ma proviamo a raccontare. Dice questo e altro ancora: la posta un tigrotto che si sente in gabbia, un tifoso che purtroppo ha avuto qualche vicissitudine di salute e al quale rivolgiamo i migliori auguri di una pronta ripresa. Lui condivide una foto da casa: nella città buia, si intravede la luce che si sprigiona dallo Speroni.
«Vorrei essere lì» confida. E così è: le immagini di chi c'era e di chi poteva farlo solo con il cuore, si ricongiungono. Alla fine balena un messaggio e il tifoso che dalla finestra guarda verso lo Speroni, con nostalgia, ha una sola esclamazione: «Tractor!». La sua voce, in qualche modo, è arrivata.