Altri sport - 13 luglio 2022, 15:08

Zapelloni: «C'è un nuova generazione di piloti molto promettenti, possono fare bene per la Formula 1 del futuro»

Il giornalista e scrittore punto di riferimento del settore apprezza questa stagione: «Tanti duelli in pista». Senna il re delle emozioni, insieme a Schumacher

Buongiorno amici dell’informazioneonline, non potevamo lasciarvi senza di noi fino al Gran Premio di Francia, così oggi abbiamo il piacere di poter intervistare un giornalista che non ha bisogno di nessuna presentazione.

Per tutti gli appassionati di Formula 1 come noi è un punto di riferimento da anni. Umberto Zapelloni, è stato vicedirettore della Gazzetta dello Sport, inviato de Il Giornale ai Gp di Formula 1 per 16 anni, responsabile della redazione Sport e Motori del Corriere della Sera. Oggi è il responsabile dell’inserto Sportivo e di quello mobilità de il Foglio oltre che firma de il Giornale per la Formula 1 e opinionista di race Anatomy su Sky e ancora curatore del blog topspeedblog.it. Ha scritto “La Rossa e le altre” (Dalai) con Luca Dal Monte, “Formula Ferrari” (BE) tradotto in molte lingue, La Storia della Ferrari (dvd con la Gazzetta dello Sport) e ha curato L’Enciclopedia della Ferrari (Rizzoli). Ha recentemente pubblicato il Grande Libro della Formula 1 e Gilles Villeneuve (per Baldini + Castoldi con Luca Dal Monte) e uno, dopo la Storia della Formula 1 in 50 ritratti  stupendo libro: “La storia della Ferrari in 50 ritratti”. 

Innanzitutto ancora grazie mille per la disponibilità. Cosa ne pensa di questa stagione di Formula 1?

Questa stagione di Formula 1 penso sia molto divertente perché vediamo tanti duelli in pista, non soltanto per la prima posizione ma anche nelle retrovie. Le nuove regole mi sembra che abbiano raggiunto l’obiettivo che si erano preposte, cioè quello di dare la possibilità ai piloti di avere lotte più ravvicinate tra di loro. Il primo passo quindi è positivo. Non c’è stato invece un riavvicinamento tra chi è davanti e gli ultimi dello schieramento, ci sono più battaglie ravvicinate e questo sicuramente è stato favorevole allo spettacolo. Poi vedremo fino a quando resterà aperto il mondiale e tutto dipende dall’affidabilità della Ferrari.

In questi anni sul campo quale è stato il pilota che l'ha maggiormente emozionato?

In questi anni sul campo il pilota che mi ha emozionato più di tutti è stato Ayrton Senna insieme a Michael Schumacher. Loro due sono i piloti che più di tutti mi hanno emozionato ed aver potuto vivere da vicino le loro imprese, le loro vittorie, averli potuto intervistare varie volte mi ha sicuramente arricchito non solo dal punto di vista professionale. Nell’ultimo periodo Hamilton non può lasciarti indifferente.

Oggi chi maggiormente la colpisce come talento e qualità? 

Oggi c’è una nuova generazione di piloti giovani molto promettenti dal punto di vista del personaggio e delle prestazioni in pista perché Verstappen, Leclerc, Norris, Russell, lo stesso Sainz sono tutti piloti di grande livello, di grande talento e sono anche personaggi che piacciono ai giovani. Sono anche personaggi che possono fare bene per la Formula 1 del futuro. Mi auguro tante battaglie tra di loro con macchine che possano permetterci di divertirci nei prossimi anni. Hanno sicuramente le caratteristiche per occupare la scena per il dopo Hamilton, il dopo Vettel, il dopo Alonso.

Lei è uno dei giornalisti di riferimento nel panorama motoristico italiano, negli anni stiamo notando come anche le notizie sul motorsport cercano maggiormente la spettacolarità è cambiato secondo lei il modo di fare giornalismo oppure si cerca solo di raggiungere più like possibili?

Se parliamo di notizie che si vanno a cercare sui siti non è così soltanto per la Formula 1 è così un per tutto il panorama giornalistico, purtroppo. Dico purtroppo perché spesso anche i siti dei maggiori quotidiani nazionali vanno a cercare dei facili click, dei facili like, magari cercando di gonfiare le notizie non andando a controllarle, non andando a verificarle. Credo che per l’utente sia importante sapere di chi si può fidare, quando racconta certe cose o dice certe cose. Con l’esperienza anche l’utente che usufruisce delle notizie sa a chi rivolgersi per andare a cercare certe informazioni. Da parte nostra, da parte dei giornalisti può capitare di fare degli sbagli. Anche a me è capitato fare dei tweet sbagliati, di fare degli Instagram sbagliati, basta chiedere scusa. Se si chiede scusa una volta che si è agito per troppa fretta e fatto un errore credo che poi si guadagni in quanto a credibilità. Ricordo un episodio quando l’anno scorso un amico mi girò la foto di un casco bruciato dicendomi che era quello di Grosjean io lo twittai, poi dopo mi accorsi dell’errore clamoroso che avevo fatto e chiesi scusa. Chiesi scusa dicendo che era una fake news. È così che credo che ci si debba comportare se si vuole fare seriamente il nostro lavoro.

Il suo ultimo libro è veramente un capolavoro, parlare di Ferrari, di cui non ci nascondiamo essere tifosi, con ritratti dei personaggi più significativi può avvicinare ancor di più il pubblico più giovane, come le è nata questa idea?

Grazie, grazie per i complimenti veramente fin eccessivi. In realtà non è l’ultimo libro perché l’ultimissimo libro è quello su Gilles Villeneuve, fatto insieme Luca Dal Monte per Baldini e Castoldi. Questo però è un libro a cui sono particolarmente affezionato è il secondo della serie per Centauria. Avevo fatto poco prima della pandemia, “la Formula 1 in cinquanta ritratti”, e poi visto il successo di quel volume che era andato esaurito e poi ristampato in edizione economica e aggiornato con il mondiale di Verstappen, ho proposto a Centauria, che è una piccola casa editrice ma molto interessante che ha inaugurato questa serie con Paolo Mieli che ha scritto “la storia del fascismo”, “la storia del comunismo”, adesso sta scrivendo “la storia dell’Italia in cinquanta ritratti”, Paolo Condò aveva scritto “la storia del calcio in cinquanta ritratti” ecco loro mi proposero di fare la storia della Formula 1 e io dopo quel successo, visto che avevano pubblicato anche la storia di Milan, Juve, Inter, ho proposto di fare lo spin off della storia della formula 1 scrivendo la storia della Ferrari in 50 ritratti, con un ritrattista diverso, ritratti ovviamente differenti anche se ci sono dei nomi in comune cercando di sottolineare i loro anni passati a Maranello.

Secondo lei, la Ferrari ce la può fare quest’anno? Concorda anche lei con tanti colleghi, visto anche quanto accaduto in Austria con la rottura di Sainz, che è più semplice ritrovare l’affidabilità che la prestazione?

Sono perfettamente d’accordo con chi sostiene che sia molto più facile ritrovare l’affidabilità rispetto alla prestazione. Da quando frequento la Formula 1 cioè dalla fine degli anni 80 chi aveva delle grandi prestazioni all’inizio di un campionato era sicuramente più contento di chi aveva l’affidabilità ma non le prestazioni. L’affidabilità si trova, non si sa in quanto tempo, perché oggi è più difficile non si può lavorare quanto si lavorava un tempo in fabbrica, non si può più intervenire quanto si vuole su un motore ma l’affidabilità si può raggiungere. È sicuramente meglio aver puntato sulla prestazione, anche perché i nuovi regolamenti non permettono di intervenire sulle prestazioni del motore. L’affidabilità verrà trovata più avanti. Possiamo farcela? È collegata con l’affidabilità. Con l’affidabilità la Ferrari può puntare al mondiale, perché ha una macchina che ha le prestazioni a livello della Red Bull, il pilota è equivalente, credo che Charles possa combattere tranqullamente con Max, in qualifica è forse anche più forte, però senza affidabilità non ci sarebbero speranze. La Ferrari ha già due zero in classifica mancano 11 gare è importante non pagare altri zero e soprattutto non incappare in altre penalità che toglierebbero il pilota dalla vittoria come capitato in Canada.

Una curiosità, nei tanti gran premi vissuti, ha un gran premio particolare che le è rimasto impresso?

Posso citarvi il Gran Premio del Giappone del 2000 in cui Michael Schumacher divenne campione del mondo. Sicuramente è stato un gran premio di grande emozione perché erano stati 5 anni di sofferenza, 5 anni dove quando vedevi il traguardo come a Jerez poi lo vedevi sfuggire, l’infortunio, la gamba rotta, insomma quello fu un gran premio di grandissima emozione. Come di grandissima emozione fu il Gran Premio d’Italia del 1988, il primo dopo la morte di Enzo Ferrari con una doppietta Ferrari, una doppietta con Berger davanti ad Alboreto ecco anche lì l’emozione fu davvero tanta perché quella doppietta Ferrari in una Monza rossa ha dato sicuramento grandissime emozioni. Nei tempi recenti credo che la vittoria di Charles a Monza nel 2019 abbia significato tanto, avvenuta una settimana dopo quella di Spa ha lasciato delle emozioni. Questi sono i tre gran premi che più mi hanno emozionato se vogliamo parlare di quello che più mi ha colpito, sicuramente il gran premio che più mi ha colpito è stato Imola 1994. Vivere quel weekend terribile, è qualcosa che non riesci più a togliertelo dalla testa e un po’ anche dal cuore perché ad Ayrton mi ero sicuramente affezionato e di Ayrton non posso non ricordare la vittoria di Donington 1983. Era una domenica di Pasqua, prendemmo tantissima acqua, ma nella notte tornando in Italia eravamo convinti di aver assistito a qualcosa di storico..

Da appassionati che seguono le corse in tutta Europa siamo rimasti impressionati dalla quasi totale impossibilità di trovare biglietti. I GP europei sono praticamente tutti esauriti. Come spiega questo fenomeno? Effetto Verstappen e della marea orange oppure si tratta di un fenomeno più ampio?

Vi capisco, perché mi è capitato di andare a cercare dei biglietti per un amico e di aver visto dei prezzi veramente esorbitanti per fortuna l’amico non ha limiti e glieli ho comprati. Credo l’effetto Verstappen abbia influito, l’effetto Ferrari su Monza e Imola ha influito tantissimo, la voglia di tornare a partecipare ai grandi eventi dopo il covid, lo vediamo dai concerti, lo vediamo anche da certe partite di calcio, io ho visto le finali del campionato di basket che seguo quanto erano pieni i palazzetti, la voglia di tornare a vivere in prima persona i grandi avvenimenti dopo il covid ha sicuramente influito anche sulla Formula 1. In più credo sia aumentato molto l’interesse per i giovani. C’è però da non sottovalutare un fatto che negli eventi sportivi sta diventando pericolosamente importante cioè il fatto che molto spesso siano poi le agenzie ad accaparrarsi i biglietti appena questi vengono messi in vendita e quindi poi il tifoso deve andare a rivolgersi non più  direttamente a chi mette in vendita i biglietti ma da queste agenzie che magari li offrono assieme a dei pacchetti a delle hospitality e quindi aumentano ancora di più i prezzi, questo nello sport e non soltanto nello sport ma anche in certi tipi di concerti sta diventando un fenomeno preoccupante per il tifoso comune che vuole andare soltanto un sabato o una domenica a vedersi il gran premio da vicino.

Lorenzo Pisani e Stefano Sandrini