Busto Arsizio - 08 marzo 2022, 23:44

Ucraini a Busto: «Servono alloggi. E i documenti dei profughi vanno presentati»

Partecipato incontro con Aubam e amministrazione. Indicazioni importanti su aiuti e burocrazia

Servono alloggi e quando si ospitano i profughi occorre comunicare i documenti (non importa se scaduti) in commissariato, questura o prefettura. E l’amministrazione comunale può fare da trait d'union con questi enti. Importante fare tampone. Non ultimo, fra dieci giorni ci sarà la nascita di un bambino ucraino.

La serata organizzata da Aubam è stata utile per fare il punto della situazione profughi in città e offrire risposte alle numerose domande dei bustocchi. Erano presenti ai Molini Marzoli il presidente dell’associazione Antonio Tosi, il sindaco Emanuele Antonelli, l’assessore ai Servizi sociali Paola Reguzzoni e il presidente dell’associazione culturale europea Italia Ucraina Maidan Fabio Prevedello. Più di cento i presenti, oltre ottanta collegati in streaming su Facebook.

«Tutto è partito dal parroco di San Giuseppe don Giuseppe tedesco – ha esordito il primo cittadino - È partito alla volta di Lodz dove ha recuperato bimbi con mamme. Da lì è iniziata l’attività del comune, ben coordinata dall’assessore Reguzzoni. Fin da subito l’amministrazione comunale ha predisposto un piano d’azione».

Gli ha fatto eco Reguzzoni che ha snocciolato tutti gli interventi indispensabili: «Voglio che usiamo la testa, perché la pancia ci spinge a commettere errori. A Busto non servono aiuti materiali in termini di cibo e vestiario. La generosità in termini di beni di consumo non serve. Servono alloggi: abbiamo 18 profughi in Casa Don Lolo, 13 a San Giuseppe. I documenti vanno comunicati al commissariato, in questura o in prefettura. Noi siamo disponibili a raccogliere queste informazioni e possiamo comunicare noi con questi enti. Questa tragedia arriva in concomitanza con la pandemia e in Ucraina è scarsissima la percentuale di vaccinazione. Quindi è importante eseguire un tampone, effettuare uno screening di tutti gli arrivati, rintracciare la tessera sanitaria e codice fiscale per accedere a vaccino e medico di base. Abbiamo già segnalato una persona diabetica e un bambino con otite che avrebbe bisogno di antibiotici. Inoltre, il tribunale dei minori vuole la segnalazione di tutti i minori che arrivano anche se accompagnati, tutta la documentazione per verificare la genitorialità e altro».

«Non è un problema se i documenti sono scaduti – ha precisato il sindaco - La questura ci ha detto di non preoccuparci». L’amministrazione non trascura nemmeno l’aspetto sociale: «Abbiamo bisogno di fare un percorso di socialità con queste persone – ha detto Reguzzoni - Non parlano in italiano, quindi abbiamo pensato di organizzare corsi di italiano. L’altro aspetto è quello educativo. I bambini portano con loro dei traumi di aver lasciato padri; quindi con la parrocchia di san Giuseppe, al pomeriggio sono già state organizzate attività sportive, musicali. Stiamo cercando professionisti che parlano russo e ucraino. Loro parlano queste lingue, pochissimo l’inglese. E non dimentichiamo: noi siamo disponibilissimi a fare da trait d'union con i vari enti».

Anche gli scout si sono messi a disposizione per intrattenere i bambini il sabato e domenica, ma si stanno organizzando i bambini per tutta la settimana.

La parola è passata poi a Fabio Prevedello: «Siamo nati come associazione culturale. Finora abbiamo portato in Ucraina più di 300 tonnellate di aiuti alimentari negli orfanotrofi, centro profughi e anziani. La disponibilità del vestiario è importante, ma è fondamentale la parte alimentare: riceviamo decine di telefonate, i profughi in Ucraina sono allo stremo. Non hanno più nulla da mangiare: molti supermercati sono vuoti. Le città più grandi non riescono a soddisfare le esigenze dei profughi. Partiremo sabato notte. La situazione è disperata. Si cercano interpreti che parlano russo e ucraino. Le persone che arrivano parlano soprattutto russo. Io sono nato a Busto. Sono bustocco. So che siamo delle persone in grado di dare tanto. Tutti vorremmo dare tutto, ma occorre organizzarci. Sono sicuro che Busto Arsizio riuscirà ad aiutare».

È poi intervenuto il presidente Aubam Antonio Tosi: «Abbiamo deciso di partire con un’azione coordinata. Abbiamo raccolto più di 10mila euro di materiale farmaceutico sanitario. Poi anche prodotti alimentari e abiti da bambino: in via Bonsignore a Busto c’è un punto di raccolta. Per la raccolta fondi, saremo focalizzati ad aiutare gli ospedali pediatrici. C’è già un conto dedicato. Poi interverremo su eventuali cambi di destinazione. I donatori verranno sempre a conoscenza delle donazioni. Aubam sta ospitando mamme, bambini, per un totale di 36 persone».  

Per la scuola si aspettano direttive dal ministero. Ma sono già state rilevate disponibilità di alcuni istituti. È un impegno almeno di sei mesi.

«Vorremo organizzare una cena Busto-Ucraina – ha detto Reguzzoni - Sarebbe importante trovare un centro per aggregazione. Ora l’obiettivo sono i bisogni primari, ma abbiamo l'intenzione anche di raggiungere quelli sociali ed educativi».

Si raccolgono anche libri e giocattoli. I cittadini saranno informati sui canali social, sul sito del Comune e sui giornali.

Laura Vignati