Calcio - 02 marzo 2022, 13:08

VIDEO. Pro Patria, Sala scelto (anche) per la conoscenza della squadra: «Porto i miei valori. Avanti con coraggio e mente lucida»

Il direttore tecnico Sandro Turotti ha presentato il nuovo mister, che oltre a fare da vice in questi anni aveva contribuito a costruire questa Pro: «Ha pagato l'allenatore, ma siamo tutti responsabili». Le Noci: «Darò una mano, grato dell'opportunità»

Da sinistra Sala, Turotti e Le Noci

Nove giornate alla fine e un alleato fondamentale per mettere a segno: la conoscenza. È quella che ha Massimo Sala della Pro Patria: di quella allenata da Javorcic («Per me un'università, una palestra in cui mi sono formato») e poi da Prina («che mi ha insegnato molto, ad esempio  nei rapporti e in un'altra esperienza di calcio).

Un'arma importante contro il fattore tempo. Uno dei requisiti chiave di Sala, che peraltro è un elemento vitale anche nello scouting, nel progetto insomma che ha portato la società biancoblù a intercettare talenti e a farli crescere (con il caso clou di Gatti).

Alla presentazione del nuovo mister e di Giuseppe Le Noci - che lo coadiuverà - il direttore tecnico Sandro Turotti ha ribadito: l'allenatore paga, ma tutti in realtà lo fanno. E tutti devono assumersi la responsabilità. Turotti ha ringraziato Luca Prina e il preparatore Stefano Bortolan.

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Perché la scelta di Sala? «Perché è una persona che da 4 anni lavora con noi e conosce di più questa squadra, mi ha anche aiutato nella costruzione. Così Le Noci, piacevole sorpresa anche dopo la carriera di calciatore».

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Sala dal canto suo, per prima cosa ringrazia Prina e sottolinea: «È un onore. Ho fatto per 4 anni da secondo con umiltà e con orgoglio».

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Umiltà, una caratteristica citata da Sala e condivisa con Le Noci: «Cercherò come ho sempre fatto di lavorare. Sono grato dell'opportunità e darò una mano».

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 Queste le prime parole.

Le riflessioni

Poi le ulteriori riflessioni, a partire da una parola già risuonata con Sala settimana scorsa: «Coraggio? Sì, tocca tanti aspetti di una partita.   Che dobbiamo portare a casa fino al '95'».  Qualcosa deve cambiare e Sala sottolinea che per quanto abbia imparato tanto da Javorcic e poi Prina, «io non sono né Ivan né Luca, porto i miei valori mentali, umani sul campo. Ho la fortuna poi di avere Le Noci, gli dissi, quando decise di smettere che aveva potenziale e doveva sfruttarlo».

ll potenziale, Sala è stato capace di scorgerlo in diversi giocatori, proprio nell'attività comune con Turotti: «Gatti? È stato facilissimo, adesso tutti rivendicano la paternità, ma bisognava andare a prenderlo. Sì, mi auguro che tra i ragazzi ce ne sia un altro».

Ma adesso bisogna pensare alle giornate conclusive del campionato. Coraggio e mente lucida, invoca Sala. Concentrarsi. Scendere in campo, tutti con quella responsabilità che non dev'essere un peso, ma uno stimolo. Che deve manifestarsi in un'altra parola chiave pronunciata oggi: continuità. Per 90 minuti e più, per tutte le partite (non l'altalena a cui si è assistito in questa stagione, tranne rari periodi).

Non ci sono formule magiche, se  non quella che ripete al suo fianco Le Noci, lavorare: Beppe lo dice per sé e il suo esempio parla anche ai ragazzi..

Marilena Lualdi


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