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Busto Arsizio | 28 febbraio 2022, 19:13

«Ciao Massimiliano, nostro capitano umile e amico di Dio»

Busto Arsizio, Beata Giuliana commossa per la scomparsa di Massimiliano Di Lascio, 30 anni. «Era un riferimento per tutti, un esempio di vita e ci ha atteso per salutarci» dice don Davide Verderio. Il ricordo degli amici rimasti uniti dall'oratorio

Massimiliano aveva 30 anni

Massimiliano aveva 30 anni

«Massimiliano ci ha aspettato, per salutarci. Era una persona straordinaria, umile, affidabile, con una grande passione educativa». La commozione e la gratitudine vibrano nelle parole di don Davide Verderio e degli amici di Massimiliano Di Lascio, scomparso oggi a 30 anni a Busto Arsizio. Gli "amici di Dio", come si chiamavano, come si chiamano: tanto che è anche il nome della chat che riunisce questi ragazzi cresciuti insieme all'oratorio di Beata Giuliana, a Busto Arsizio.

Un capitano in umiltà

Massimiliano era il riferimento, in tutto. Si distingueva tra i ragazzi per la sua disponibilità e l'attenzione agli altri, senza farsi notare. Capitano della squadra di calcio e in fondo di quel gruppo di amici dove nessuno peraltro vuole indossare la fascia, perché si è tutti uniti, tutti l'uno per l'altro. E anche quando la vita porta in altri luoghi, non ci separa mai: si resta in contatto e quando uno chiama, anche in modo silenzioso, gli altri si precipitano Come questa volta.

Sarà don Davide, che è stato il coadiutore per tanti anni a Beata Giuliana e ora è parroco a Mediglia, a celebrare il funerale di Massimiliano, giovedì 3 marzo alle 11 nella chiesa parrocchiale del rione bustese. Prima, verrà recitato il Rosario. 

Il giovane - con il suo sorriso meraviglioso, le sue parole che non avrebbe mai definito lezioni ma ne possiedono la forza - ha amato fino all'ultimo la vita e la sua bella famiglia, i suoi amici, coloro che hanno avuto la benedizione di incontrarlo.

«Siamo riusciti a salutarci settimana scorsa- spiega il sacerdote - Sì, ci ha aspettato. Avevamo trascorso 17 anni insieme... Lui era stato anche il capitano del Beata Giuliana Calcio, aveva la maglietta numero 5. Era anche direttore dell'oratorio, una persona straordinaria. Si era laureato a pieni voti, ma aveva una grande umiltà. E ci ha lasciato un grande insegnamento».

Anche in quell'ultimo incontro con don Davide e uno degli "Amici di Dio", che non vuole essere citato proprio perché parla per tutti, ha affidato parole di fede e coraggio: «Ci conosciamo, da quando avevamo 5 anni... La vita dev'essere vissuta fino all'ultimo e non bisogna mai essere mediocri, diceva. Ma lui non l'ha solo detto... l'ha fatto. Un esempio di vita, non solo per i più piccoli ma per i coetanei».

Sia don Davide sia l'amico ricordano tutti quei momenti speciali condivisi: «Usava spesso la frase di papa Giovanni Paolo II, prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro... Quanti campi insieme, estivi e invernali. Nelle giornate mondiali, era lui a trascinare il gruppo».

Nell'anno di don Isidoro

Massimiliano era nato il 28 settembre 1991. Un anno che a Busto coincide con il sacrificio di don Isidoro Meschi.

Durante l'omelia don Davide ricorderà dei passaggi dell'omelia dell'arcivescovo Mario Delpini proprio in occasione della scomparsa di don Lolo: è lì che si parlava degli "amici di Dio". Si era realizzato un libretto con queste parole, che ora torneranno a risuonare per lui.

Vivono tra di noi, gli amici di Dio, osservava allora Delpini.

Non interessava brillare, a Massimiliano, non si metteva mai davanti: gli altri lo chiamavano, perché lui sapeva trasmettere qualcosa di irrinunciabile. Qualcosa che l'ha reso unico e che gli ha permesso anche di chiamare gli amici per un arrivederci - perché si tratta di questo, per chi ha fede - e affidare loro ancora una volta il messaggio della sua vita.

E anche se ora è difficile trattenere le lacrime, si fa strada un sorriso grato: perché tutti sanno di poter contare su quell'Amico da sempre e per sempre. 

Ma. Lu.

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