Scuola - 09 febbraio 2022, 07:00

Una mano robotica e ausili stampati in 3d per rendere autonomi ragazzi con disabilità

Gli studenti dell’Isis Facchinetti di Castellanza hanno realizzato con la onlus Progetto 98 strumenti per rendere più bella la vita dei loro compagni meno fortunati

Mano robotica, spazzolini da denti, portarossetto, prolunghe, tavolozza girevole di colori e tanto altro. Non c’è che l’imbarazzo della scelta tra gli ausili costruiti ad hoc dagli studenti dell’Isis Facchinetti di Castellanza per i ragazzi con menomazioni fisiche. È questo il fiore all’occhiello del progetto “Robotica e stampa in 3d” messo a punto da Sebastiano Librizzi, docente di disegno, progettazione e organizzazione industriale del Facchinetti.

Con i suoi ragazzi di due classi terze ha dato forma con stampanti in 3d a oggetti non qualunque, bensì con una finalità dignitosa: per rendere autonomi i ragazzi con disabilità, per rendere più bella la loro vita, per fare in modo che non debbano dipendere da altri. Dunque nobili gli obiettivi del lavoro: sensibilizzazione verso i compagni con difficoltà fisiche, inclusione, familiarità con software, manualità, motivazione, curiosità, mettersi in gioco, collaborazione stretta con associazioni della zona. «Mi piace sottolineare che a sedici anni i ragazzi hanno tanto da dire al loro territorio – chiarisce il professore – La didattica diventa qualcosa di subalterno, uno strumento per cui si raggiunge l’obiettivo di realizzare un ausilio. Insomma una didattica utile al territorio che dà un valore aggiunto al ragazzo».

In tandem con la Onlus Progetto 98 gli studenti hanno dunque dato forma a sostegni utili come uno spazzolino da denti, un portarossetto e un portacarte perché le ragazze potessero lavarsi i denti, mettersi il rossetto e giocare a carte in modo autonomo. Semplici gesti che sono però significativi per chi presenta menomazioni fisiche e fanno conquistare un senso di libertà. Poi hanno concretizzato una prolunga per un ragazzo in sedia a rotelle impegnato nella pulizia dei tavoli: una prolunga con una pezza per arrivare laddove non si arriva con le mani.

Quest’anno è pronto anche il modello tridimensionale di un piccolo strumento per il taglio della mela in modo automatico: s’inserisce la mela in un box con una lama dove c’è un meccanismo elettrico, in studio in questo periodo. In stampa entro giugno anche il modello già pronto di una tavolozza girevole di colori per agevolare una giovane pittrice, priva di manualità. Premendo un pulsante, la tavola ruota. L’ultima invenzione, creata con le classi quinte, è il prototipo di una mano robotica in grado di muoversi da remoto. Anche per questo è già pronta la stampa e gli studenti stanno lavorando per l’inserimento delle parti elettriche.

Al progetto “Robotica e stampa in 3d” gli alunni giungono con la corretta gradualità. «Per motivare i ragazzi e catturare l’attenzione – prosegue il docente – inizio già in prima con alcuni lavori che stimolano la loro curiosità, come la costruzione geometrica della prima Fiat 500 ideata dall’ingegnere e designer Dante Giacosa, di cui offro adeguate informazioni. Poi con il discorso sul consolidamento del benessere, passiamo alla Lamborghini, simbolo del bello e del lusso italiano». Non ultimo un aspetto di solidarietà da non tralasciare. «Per la realizzazione degli oggetti prima descritti la Onlus ci ha dato 400 euro – conclude il professore – I ragazzi avrebbero potuto ripartirseli. Invece hanno voluto destinarli a incrementare il laboratorio. Un gesto eccellente e significativo, direi».

Laura Vignati