Progressi sul campo, sì, ma che non fanno intravedere ancora la destinazione tanto attesa: vittorie, uguali a un raggiungimento della salvezza meno tortuoso e sofferto. Al centro delle riflessioni giovedì sera a Stadio Aperto soprattutto la gestione delle partite e poi la questione societaria enigmatica, come l'ha definita il giornalista Giovanni Castiglioni, a Stadio Aperto con Marco Grecchi.
Ma uniamo proprio due frasi dei nostri due ospiti. «Sono i miei giocatori - esprime con forza il tifoso Grecchi - Quando sono allo stadio per quei 90 minuti, conta solo quello».
E Castiglioni consegna un altro messaggio: «Pesenti ha parlato di ignoranza calcistica. Per me significa non farsi tante menate, il giocatore a volte si blocca nelle scelte sentendosi condizionato. Abbiamo bisogno di giocatori così senza mettere addosso l'idea del Messia. Questa squadra si salverà, credo, anche magari ai playout o per poco».
Proprio Castiglioni ricostruisce che nelle ultime 13 partite la Pro ha vinto una sola volta, è stata per 261 minuti in vantaggio, per 251 in svantaggio... C'è difficoltà a gestire i 90 minuti». Conferma Marco Grecchi: «La sfortuna non può spiegare tutto... Si è visto più gioco, Ferri è una scoperta molto piacevole».
Ma bisogna andare in rete, anche contro i pensieri.
I nostri giocatori: vibrante in questo senso l'appello di Daniele De Grandis. Non pensate a niente, o meglio a qualcosa che 11 anni fa servì a fare una grande stagione contro tutto e tutti, anche se non con il risultato sperato: riecheggia una frase calzante di Raffaele Novelli, l'allenatore che per salvare la Pro occupò lo stadio con i ragazzi. Era una situazione più gravosa di adesso, ma ieri sera un messaggio viene consegnato anche sul versante societario: «Fate presto, fate il bene della Pro Patria».
Della città, dei tifosi, ma prima di tutto di questi ragazzi, così giovani, che a Busto pensavano di aver trovato un luogo speciale dove coltivare i propri talenti e i propri valori. Lo devono poter pensare ancora e consegnarci, consegnarsi la salvezza.
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