La stessa maglia, lo stesso paese, l'affetto profondo. Un legame ancora più speciale, quello tra il capitano della Pro Patria Riccardo Colombo e il primo tigrotto Pippo Taglioretti, scomparso oggi a 86 anni.
Fatto di stima, di affetto, di felicità di vedersi in un periodo tormentato dalla pandemia che tiene lontano anche dallo stadio. Ci soffriva, Taglioretti, a non andare al suo "Speroni", la sua seconda casa.
Così doppia fu la gioia - lo scorso maggio - di accogliere a casa sua Colombo. Una sorpresa, da parte del capitano che faceva avere al Taglioretti la sagoma con il suo nome comparsa ai playoff, ma anche la sua amicizia. Oggi Riccardo, commosso, ricorda così quel momento: «È stato bello vederlo. Sì, non poteva venire allo stadio a vedere le partite e un po' ci soffriva... Lo aspettavamo, quando avrebbe riaperto tutto». Allora infatti, come si ricorderà, le gare avvenivano a porte chiuse. Quando è stato riaccolto il pubblico, Pippo non poteva ancora recarsi allo stadio.
Ma il sogno di una partita, di un'altra ancora, c'era sempre. Ecco perché quella visita fu importante per Taglioretti, che andava fiero del suo concittadino, una carriera iniziata nella Pro e poi dopo un percorso rilevante il ritorno in casa con la fascia di capitano.
«Sono contento di avergli portato un po' di Pro Patria nella sua vita quel giorno - dice Colombo - Ci mancherà. Era un simbolo della Pro, era del mio paese... Ci seguiva sempre. Mi dispiace tanto, tantissimo».