«Presidente, guardi negli occhi i tifosi. La Pro Patria per voi è una cosa seria?». Al termine della puntata di Stadio Aperto con Marilena Lualdi e Alessio Murace, è questa la domanda che rivolgiamo a Domenico Citarella.
Lo facciamo, dopo che lui si è raccontato, che ha ribadito la bontà del progetto giovani, ma anche l'importanza di potenziare la squadra e di far tornare i tifosi allo stadio. I tifosi, però, sono scottati da anni di delusioni, prima dell'avvento di Patrizia Testa. In queste ore la preoccupazione è divampata anche per la vicenda giudiziaria che riguarda il presidente del consorzio Sgai, Roberto Galloro. Noi non c'entriamo, hanno dichiarato sia il consorzio sia lo stesso Citarella.
Ma i supporter della Pro Patria sono preoccupati e chiedono garanzie. Invitiamo Citarella a guardare dritto nella telecamera: «L'unica cosa che posso dire, è che metterò tutta la mia passione per il calcio. Per far sì che i tifosi tornino allo stadio e che la squadra inizi ad avere risultati. Il mio impegno è essere qui, presente, non farò il presidente da Napoli. Porteremo la Pro Patria a un livello superiore, sperando di arrivare agli obiettivi che ci siamo prefissati».
Durante la puntata, Citarella fa dei distinguo fra progetti immediati e a lungo termine. «La prima cosa è rimanere in serie C. La seconda è costruire una squadra nelle parti alte della classifica». Dice anche che Sgai crede nel progetto giovani e ha massima fiducia nel direttore sportivo Sandro Turotti, come conferma quella all'allenatore Luca Prina.
«La Pro è una società storica, ha avuto come tutti alti e bassi. L'importante è che siamo qua a portare avanti un lavoro eccezionale con Patrizia Testa. Per far sì che la Pro torni a piegare il Napoli...». L'ultima è una battuta che scaturisce da un vecchio articolo consegnato da Giorgio Giacomelli. E poi il discorso non può non spostarsi su Maradona, vista la ricorrenza della scomparsa ieri.
Intanto, anche Patrizia Testa analizza la situazione nella trasmissione: «Voglio tranquillizzare i tifosi, i giocatori, lo staff. Io resto accanto alla Pro. La decisione di spostare la conferenza stampa dal Comune allo stadio? È mia, per scorporare ciò che qualcuno ha unito per polemica».
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