Da sette anni è un expat. Nel 2014, infatti, Marco Alfieri decise di lasciare la sua Busto Arsizio e di raggiungere l’Inghilterra. Oggi vive a Wimbledon, splendido sobborgo residenziale di Londra famoso per il prestigioso torneo di tennis, di cui domenica pomeriggio si disputerà l’ultimo atto. Qualche ora più tardi, si passerà dall’erba del campo centrale a quella di Wembley, per la finale degli Europei.
Un appuntamento atteso da tutti gli italiani, ma i nostri connazionali espatriati oltremanica vivranno con un’emozione particolare la sfida tra gli azzurri e la nazionale dei tre leoni.
La semifinale allo stadio
«Si parla molto degli Europei, in particolare in televisione – spiega Marco Alfieri –. In città ci sono dei maxischermi e la gente si accalca, ad esempio a Trafalgar Square. In generale, però, mi sembra che gli inglesi non stiano vivendo il torneo come noi. Dalle mie parti, non ho visto bandiere e non si sono sentite grandi esultanze in occasione dei gol».
Il teatro della finale sarà lo stadio di Wembley, che ha ospitato anche la sfida tra la nazionale di Mancini e la Spagna. Alfieri era sugli spalti, a trattenere il fiato durante la lotteria dei rigori. «È stata un’esperienza bellissima. Intorno a me avevo tanti inglesi che tifavano per l’Italia. Tra l’altro, sono andato alla partita insieme a due amici spagnoli. Mi hanno chiesto se anche per me la loro squadra avesse giocato meglio e, onestamente, la risposta è sì».
Quello che conta, però, è aver raggiunto la finale. «Non so ancora dove la guarderò – racconta il bustocco –. I biglietti ormai costano più di duemila sterline, quindi andrò in centro oppure la vedrò da casa».
La delusione dopo Brexit
Italia-Inghilterra, vissuta a Londra, nel dopo-Brexit. C’è voglia di rivincita? «Sì, la vivrò un po’ così – ammette col sorriso Alfieri –. Dopo il voto, ho provato una grande delusione, perché ho avuto la sensazione che volessero sbarazzarsi degli immigrati. Sarebbe bello che gli inglesi, che spesso hanno quell’aria un po’ arrogante, abbassassero la cresta».
C’è da dire che la Brexit non ha influito particolarmente sulla quotidianità di Marco: «Non ci sono stati cambiamenti. Qualche amico, alle prese con la spedizione di pacchi dall’Italia, mi ha detto che ci sono delle tasse in più, ma io non l’ho ancora verificato».
In ogni caso, domenica sarà l’occasione per togliersi una piccola, grande soddisfazione.
La speranza è che al triplice fischio i vicini di Marco siano ancora più silenziosi del solito.