Storie - 11 aprile 2021, 10:46

Alpini, una certezza in prima linea nella tempesta del Covid

La sezione Ana di Varese, guidata da Franco Montalto, ha ripercorso questo periodo doloroso in cui le Penne Nere sono sempre state un riferimento: dall'aiuto agli operatori sanitari all'impegno nei boschi o nella campagna vaccinale

Dalla solidarietà all'aiuto ai centri vaccinali, l'Ana di Varese ha visto i suoi Alpini in prima linea in tutto il territorio. Con un ricordo particolare per il dottor Roberto Stella

Quando qualcuno si avvicina al centro vaccinale di MalpensaFiere, non ha un attimo di disorientamento: perché subito vede gli Alpini che si informano sulla sua esigenza e gli indicano la via migliore, lo assistono. Quando nei giorni scorsi il vento infuriava alimentando il fuoco, ha trovato i volontari della Protezione civile Aib a combattere per salvare i boschi anche nel giorno di festa.

Alpini: tutto questo si può riassumere in una sola parola. Come quest’anno drammatico è stato riassunto nel giornale dell’Ana di Varese,  “Penne Nere”.

La tempesta del Covid

Ha detto il presidente dell’associazione provinciale, il bustocco Franco Moltalto: «Quando la tempesta del Covid, questa terribile pandemia tuttora in corso, ci ha travolto non avevamo coscienza di quel che ci attendeva». Il primo dolore per le penne nere è stato perdere un riferimento che tale era per tutto il territorio e non solo: «Il dottor Roberto Stella, medico e alpino della nostra terra, è tra coloro che in vita non si risparmiava e che, dando tutto se stesso per compiere il proprio dovere, ha pagato il prezzo più alto. Ha onorato il suo giuramento di fedeltà alla sua missione». Così la sezione di Varese ha deciso di onorare la sua memoria, mobilitandosi subito per gli operatori della sanità dei nostri ospedali.  

I gruppi hanno risposto, coinvolgendo i cittadini, con un messaggio: «Ci fidiamo degli Alpini, sappiamo che il denaro che doniamo sarà gestito con generosità e limpidezza». Uniti tra di loro, aperti a tutti coloro che credono nella solidarietà. E poi le aziende hanno risposto con uguale dedizione. Risultato, in quei mesi tra denaro e beni strumentali, si sono superati i 100mila euro.

Costanza e silenzio

Ma ancora di più è stato fatto, con la costanza infusa nel silenzio. Nella Protezione civile, dove in due mesi (dati aggiornati al 23 marzo 2021) si è già raggiunto il traguardo delle 788 giornate uomo “lavorate”, mentre crescono i giovani patentati, che hanno seguito i corsi a distanza. A Brinzio - colpita pesantemente dagli eventi meteorologici, lo scorso marzo è stato particolarmente prezioso questo lavoro.

Fedeli al ricordo della storia, per guardare nel futuro, gli Alpini hanno quindi celebrato il 17  marzo, 160° anniversario dell’Unità d’Italia, sul territorio con semplicità e rispondendo sempre «Presenti» con l’esposizione del tricolore.Come hanno risposto così alla campagna vaccini, per aiutare a vincere questa guerra.

Quelle «neve, bufera, tormenta» narrate da don Carlo Gnocchi il 12 aprile di 80 anni fa - con l’emozione di chi poi constata «non c’è quasi tenda dove non si reciti il santo rosario ogni sera» - assumono diverse forme oggi, ma gli Alpini non si tirano indietro.

Né dimenticano, perché quest’anno è anche costellato di addii, di Penne nere che sono “andate avanti” e ogni gruppo all’interno dell’Ana varesina le ha ricordate. « Forza Alpini, Artiglieri di Montagna e soci tutti della Sezione di Varese – è l’appello conclusivo di Montalto - nella certezza di un nuovo tempo di gioia e condivisione». 

Marilena Lualdi