Attualità - 25 febbraio 2021, 12:32

L'addio a Efrem Raimondi nella sua Legnano. «Eri come un balsamo, donavi entusiasmo e freschezza»

Un addio composto, com'era l'arte di Efrem: genuina, sincera, mai forzata nonostante riprendesse punti di vista inusuali ed inaspettati. «Portavi del bello e del gusto in tutto quello che facevi» ha ricordato don Walter nella sua omelia, senza dimenticare l'uomo riservato e sensibile

Si è svolto questa mattina, nella chiesa dei Santi Martiri a Legnano, l'ultimo saluto a Efrem Raimondi, maestro della fotografia scomparso all'improvviso, settimana scorsa, all'età di 62 anni (leggi QUI).

Un addio composto, com'era l'arte di Efrem: genuina, sincera, mai forzata nonostante riprendesse punti di vista inusuali ed inaspettati. Raimondi era legato a personaggi di caratura pubblica come Vasco Rossi e Ibrahimovic, solo per citarne due, ma non aveva mai perso quella sensibilità e umanità, quell'estrema delicatezza e attenzione anche per le piccole cose sebbene il suo lavoro l'avesse portato a raggiungere fama internazionale.

I conoscenti e le tante persone che hanno incrociato il cammino del fotografo legnanese, per amicizia, per lavoro o perché semplicemente condividevano la passione comune, hanno accompagnato Efrem Raimondi nel suo ultimo viaggio terreno, unendosi al dolore della famiglia.

«Portavi del bello e del gusto in tutto quello che facevi – ha ricordato don Walter Zatta, parroco ai Santi Martiri, nella sua omelia – Donavi entusiasmo e freschezza a tutti quelli che ti incrociavano e incontravano la tua arte. Eri come un balsamo e chi lo respirava ci ritrovava dentro il gusto della vita».

Poi, il sacerdote ha ricordato l'uomo Efrem Raimondi, riservato e sensibile. «Ti ricordiamo con gratitudine e affetto, eri un uomo pieno di vita che amava la vita. La osservavi e la riprendevi in tutti i suoi aspetti. Ora preghiamo perché tu possa riposare in pace nella “nuova Gerusalemme”. Scoprirai tanti scorci che ancora non conosci e potrai realizzare pienamente tutto quello che avevi nel cuore». E immaginiamo, davvero, Efrem Raimondi lassù in cielo a scattare foto tra gli angeli, a proseguire la sua vita che troppo presto si è resa invisibile ai nostri occhi. Ci rimarranno la sua arte e la sua fotografia, da ammirare.. per ricordare e rivivere.

Alessio Murace