Attualità - 17 febbraio 2021, 06:53

Il mondo della fotografia in lutto: addio a Efrem Raimondi

Il maestro, 62 anni, di Legnano è scomparso all'improvviso. Raccontò Vasco Rossi e tante altre star, ma iniziò dall'Irpinia terremotata. Quando raccontò in una lectio magistralis a Busto: «La fotografia non esiste»

Efrem Raimondi durante un'intervista video a Noc Pills

Il mondo della fotografia e della cultura in lutto per la scomparsa di Efrem Raimondi, maestro della fotografia: legnanese, aveva 62 anni.

Raimondi era noto anche per aver fotografato Vasco Rossi (la prima volta per "Stupido Hotel") e tante altre star. Ma il suo sguardo acuto e sincero si posavano su tanti volti e aspetti di vita. Quando a Busto lo studio R&P Legal ospitò la sua mostra e lanciò la lectio magistralis "La fotografia non esiste", si coglieva tutta la potenza ma anche l'ampiezza di quello sguardo: da Mark Knopfler a Fernanda Pivano, arrivando all'operaio tessile. In un'intervista video a Noc Pills gli furono chiesti i suoi maestri. Lui rispose: mio padre e poi Avedon.

Nel suo blog ricorda: «Irpinia 1980, terremoto. Tutto è cominciato da qui. Prima non me ne fregava un granché di fare il fotografo. Il reportage… questo articolo mi serve. Per ricordarmi che è da questo che sono partito. Da qui e dal lavoro sui disabili Anffas, febbraio 1981».

Tanti commenti increduli anche sui social per dire addio al maestro. 

Come scrive Andreella Photo su Facebook: «Il mondo della fotografia oggi perde improvvisamente una delle sue luci, Efrem Raimondi, fotografo ed artista acuto, a volte pungente, graffiante e che amava andare controcorrente, le cui idee e pensieri ti obbligavano ad una riflessione profonda ed alla messa in luce di punti di vista inusuali ed inaspettati. Ci hai lasciati così, Efrem, sgomenti ed ammutoliti, quando invece con te c'era da parlare per ore...buona luce, ovunque tu sia».

Con il suo blog l'artista raccontava e si raccontava spesso, anche attraverso le parole. Prendiamo questo brano, perché mancano le parole: «Cosa concorre alla produzione di un ritratto che sia fotografia? Un sistema di vasi comunicanti che richiede un contributo fondamentale senza il quale il sistema non si attiva e si resta muti. Qual è la tua visione del mondo? Pensi si possa assolvere, che sia visibile semplicemente affrontando un ritratto, una fotografia? A volte sì. Ed è ciò che conta. Questo il motivo del fotografare. Se poi è un ritratto…».

E proprio con le sue parole viene da salutarlo, quelle che Efrem Raimondi usò su Facebook per salutare Pepi Merisio due settimane fa: « C'è che inciampo nel cellulare per scrivere questo. non sai se casuale o causale: parte The Passenger di Iggy Pop. Giuro. Ciao maestro».

Anche noi inciampiamo sul cellulare, Efrem: ciao maestro.

Marilena Lualdi